“A’ Rebours”

Roberto Olzer & Roberto Mattei,
201editions DZU001

Roberto Olzer, piano
Roberto Mattei, double bass

Recorded and mixed April 18, 2011, at Artesuono, Udine, by Stefano Amerio

Available at www.jazzos.com

Tres calme et lente, dal Concerto per Organo (F. Poulenc)
Prèlude, dai 24 Preludi op. 11 (A. Skriabin)
‘Ich will meine Seele tauchen’, dai Dichterliebe (R. Schumann)
Largo, dalla Sonata in sol minore (H. Eccles)
Poco Allegretto, dalla III Sinfonia (J. Brahms)
Praeludium VIII, dal Clavecembalo ben temperato (J. S. Bach)
Il Cigno, dal Carnevale degli animali (C. Saint-Saens)
Allegretto, dal Concerto per Pianoforte (F. Poulenc)
Pavane pour une enfante défunte (M. Ravel)
Interlude (R. Olzer)
Notte Italiana (R. Ciammarughi)
Epilogue, dai Sieben Todsuenden (K. Weill)

Presentazione ‘A Rebours’ (201editions)

In un fare musica che è, anzitutto, fedeltà alla propria infanzia, adempimento delle sue intuizioni, dei suoi stupori irripetibili, dispiegamento della sua verità, l’espressione ‘à rebours’ a ritroso, controcorrente, è quella che meglio esprime la motivazione più intima che anima questo lavoro: un itinerario di risalita, di ricerca delle sorgenti prime, tanto illuminante e rigenerante quanto lo è, in alcune religioni, il pellegrinaggio verso le montagne da cui nascono i grandi fiumi.

Un fare musica che decliniamo oggi nella grammatica e nell’estetica del linguaggio jazzistico, ma che rilegge attraverso questo filtro capolavori del passato anche recente, ed autori la cui visionarietà immaginifica offre spunti inesauribili alla ricerca espressiva, armonica, improvvisativa.

La dimensione del duo, poi, è congeniale ad un discorso che ha nell’interplay il suo punto di forza; un itinerario tra i ‘classici’ in cui le funzioni del solista e dell’accompagnatore sfumano fluidamente l’una nell’altra, attraverso una profonda intesa musicale, frutto di percorsi stilistici paralleli, di comuni concezioni estetiche, e di un’attitudine all’ascolto reciproco.